Sono decine e decine i giovani palestinesi uccisi quest’anno, il cui sorriso da adolescenti vale la stessa appassionata innocenza del volto dei tre ragazzi ebrei assassinati. Eppure, chi non ha mai nominato quella sequenza di nomi arabo-plestinesi, oggi si ammanta di indignazione retrodatata, magari propiziando la vendetta di Israele, la punizione collettiva e le rappresaglie militari durissime che si annunciano. E che non a caso preoccupano, almeno a parole, invece Barack Obama, che ammonisce il governo Netanyahu pronto alla vendetta: «Attenti però, non roviniamo tutto».
Rifondazione comunista dell'Umbria
Dovrebbero invece tacere tutti quelli che (media, governi, organismi internazionali) o tacciono il conflitto israelo-palestinese o hanno in generale dimenticato, se non…
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