145 anni di carcere, sono gli anni comminati dal Tribunale di Torino alla maggior parte dei 53 NoTav imputati per gli scontri scoppiati nell’estate del 2011 al cantiere di Chiomonte. Una sentenza spropositata, si potrebbe dire una sentenza “esemplare”, verso il movimento NO TAV, sostanzialmente intimidatoria, come lo sono i risarcimenti pesantissimi riconosciuti a favore dei Ministeri della Difesa, degli Interni e della Giustizia e ai sindacati di Polizia a dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, del tentativo di “arrestare” la lotta del movimento e di un’intera popolazione.
Una sentenza clamorosa, in cui non si intercettano neppure le attenuanti, per una lotta a difesa e salvaguardia del territorio e della montagna, contro l’ennesima grande opera che devasta il territorio e con uno spreco senza precedenti di risorse pubbliche.
La Valle di Susa ha subito la militarizzazione del territorio, l’istituzione delle zone rosse con lo scopo di ridurre il conflitto a…