“La coalizione che sostiene De Luca non è di sinistra. La sinistra sta con me”.

“La coalizione che sostiene De Luca non è di sinistra. La sinistra sta con me”.
“C’è bisogno di #Sinistra, una Sinistra capace di rendere popolari battaglie che non lo sono. Non è una chiave di lettura, è una speranza.”
http://luciogiordano.wordpress.com/2014/12/29/ce-bisogno-di-speranza-ce-bisogno-di-sinistra/
Associazione per l'Unità’ della Sinistra Anticapitalista
di Marco Nebuloni
Quando non si riconosce la specificità di una data situazione spesso ci si rimette alla bontà di un modello. Ed è così che avviene quando per l’individuazione di una via italiana all’unità della sinistra, si prendono a riferimento, di volta in volta, diverse esperienze europee da imitare, in tutto o in parte.
Innanzitutto, diamo per acquisito che la storia…
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Ex guerrigliero Tupamaro, Mujica era espressione di una sua lista personale, il Movimiento di Participacion Popular, che ha radici marxiste-leniniste e rivoluzionarie, anche se nel momento di entrare in politica ha incorporato personalità dei partiti tradizionali.
Da oggi il nuovo presidente dell’Uruguay è Tabaré Vazquez, che succede a Pepe Mujica dopo il ballottaggio di domenica. L’ex tupamaro che ha fatto voto di sobrietà lascia dietro di sé una importante eredità ma anche problemi ancora da risolvere.
«Dieci anni di vittorie», così Pepe Mujica ha definito i suoi due turni da presidente dell’Uruguay, prima di lasciare definitivamente il governo del paese al successore uscito dalle urne domenica. Tabaré Vazquez ha stravinto, era già stato presidente prima di Mujica. ll voto in Uruguay è obbligatorio per i 2,6 milioni di elettori (su 3,3 milioni di abitanti) che dopo aver confermato nel primo turno la maggioranza parlamentare alla coalizione di sinistra, sono tornati al voto nel ballottaggio presidenziale scegliendo Vazquez. Lascia la scena, dunque, un personaggio che ha veramente stupito il mondo e che moltissimi ricorderanno per il discorso fatto davanti all’Onu con cui ha condannato lo scempio che si…
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di Sil Bi
Ho riletto con attenzione il discorso di auguri del Presidente Napolitano alla ricerca di qualche riga, una frase o almeno una parola riguardo al tema che dovrebbe essere in cima alle preoccupazioni di un Presidente della Repubblica: il degrado nella partecipazione dei cittadini alla vita politica, segnalato dai dati di astensione reale e “virtuale” (cioè rilevata dai sondaggi).
Non vi ho trovato nulla: Napolitano parla di ” tensione, volontà di reagire, impulso di protesta più che di rassegnazione”; di “un clima sociale troppo impregnato di negatività, troppo lontano da forme di dialogo e sforzi di avvicinamento”; di “una distruttiva anti-politica, che si risolve in patologia destabilizzante ed eversiva”. Sembra avere sotto gli occhi l’Italia del febbraio 2013 – quella che, esasperata, votava in massa per il M5S – piuttosto che quella attuale, che sta scivolando nell’apatia e nell’indifferenza.
In compenso, c’è spazio per una reprimenda rivolta a…
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Dal Cantiere delle Altre #Marche – #SinistraUnita
Comitati de L’Altra Europa con Tsipras – Sinistra Ecologia e Libertà – Partito dei Comunisti Italiani – Partito della Rifondazione Comunista.
Il modello Marche costruito dal PD basato sull’alleanza con i conservatori dell’UDC, imperniato su Spacca, eretto contro la sinistra si è spezzato ed è deflagrato. E, come ogni sorda lotta per il potere è arrivata ai titoli di coda, sta degradando in lancio di stracci e contumelie fra ex soci.
Oggi si scaricano addosso pesanti reciproche accuse: Spacca dicendo che il PD non ha la capacità di governare il futuro, il PD dicendo che Spacca è attaccato alla poltrona e di non voler innovare.
Eppure hanno governato insieme e a lungo, condividendo in sintonia le stesse politiche.
Parlano di centro-sinistra, eppure – entrambi – continuano a disputarsi le spoglie del centro destra. La realtà è che hanno governato insieme e hanno fallito tutti. Non c’è qualcuno che possa chiamarsi fuori.
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Da il Simplicissimus
#Sinistra, in ogni caso è evidente che se ci si sottrarrà con una scusa o con un’altra alla battaglia di Grecia, se ancora una volta di fronte a uno snodo storico prevarranno esitazioni, distinguo, illusioni, prudenze di altri tempi possiamo scrivere la parola fine su una lunga storia.
Questione di vita o di morte. Con tutta probabilità la sinistra italiana ed europea si troverà presto di fronte a un possibile momento di svolta che ne deciderà la riemersione o la scomparsa definitiva dopo un lungo coma. Da una parte ci sarà la possibilità di riunirsi attorno a una grande battaglia interna ed esterna contro la finanza globale, dall’altra quella di farsi atrofizzare del tutto da divisioni e pochezza di strategia.
L’occasione sarà data dalla Grecia ( vedi qui) dove probabilmente si arriverà ad elezioni anticipate e dove, sempre che non accadano fatti anomali, Syriza ha buone probabilità di conquistare la maggioranza assoluta o quasi grazie proprio ai premi di maggioranza a suo tempo imposti dalla troika per permettere alla destra di governare indisturbata. Se questo dovesse accadere è evidente che Tsipras, nonostante la moderazione istituzionale e monetaria espressa in questi anni, non si sa quanto tattica o strategica o semplicemente dilatoria, non…
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Il Financial Times, in un sorprendente articolo uscito nelle scorse settimane, evidenzia i limiti dell’austerity imposto dall’Unione Europea agli Stati membri e sottolinea il ruolo positivo che le sinistre radicali stanno avendo per cambiare tale situazione e porre fine all’ostinato rigore comunitario.
In un editoriale firmato da Wolfgang Münchau sul giornale economico britannico, di cui tutto si può dire tranne che sia un quotidiano bolscevico, viene rimarcato come Syriza in Grecia, Podemos in Spagna e Die Linke in Germania, sostengano la ricetta giusta per uscire dall’attuale impasse economico, ossia quella che prevede “più investimenti nel settore pubblico e la ristrutturazione del debito”.
L’editorialista del Financial Times prosegue la sua analisi affermando che il dramma dell’eurozona è la rassegnazione con la quale i partiti dell’establishment, siano essi di centrosinistra o centrodestra, stanno portando l’Europa al declino economico. In tutto ciò gli unici partiti a portare avanti politiche sensate, come la ristrutturazione…
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