“L’accesso all’acqua è un bene dell’umanità, in questa qualità va escluso dalle «norme del mercato interno» e dalle liberalizzazioni.” https://ilsimplicissimus2.wordpress.com
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Chi vende non è più suo, recita un vecchio proverbio, che conferma come spesso la saggezza popolare sia al servizio del più forte. E infatti quelli che oggi alienano beni comuni, mettono all’asta il patrimonio collettivo, cedono a basso costo palazzi, coste, spiagge sanno che grazie alla loro sottomissione saranno graditi ospiti in fastose dimore, abbronzarsi su sabbie rosa, solcare acque private, se non possono addirittura aspirare ad accaparrarsele, comprarsele a prezzi stracciati tramite intermediari che si prestano generosamente o che addirittura li acquisiscono a loro insaputa per farne munifico omaggio. Perché tratto saliente della svolta feudale che sta percorrendo il capitalismo è proprio l’incrudelirsi delle disuguaglianze, così dopo anni di lotte e conquiste anche il godimento di quello che dovrebbe essere di tutti è soggetto a accessi discrezionali, a appagamento arbitrario, proprio come i diritti scaduti a elargizione, le prerogative convertite in privilegio.
Non…
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